giovedì 11 ottobre 2018

I PALADINI DELLA “IL-LEGALITÀ”


 
 
«L’uomo della post-modernità vive in una condizione di frammentarietà di valori, idee, relazioni, egli ha perso la centralità del suo essere nel mondo come artefice del proprio destino e di quello della comunità. Pertanto, bisogna recuperare la dimensione etica del vivere civile attraverso una relazione soggettiva con la comunità intersoggettiva, ponendo il bene comune come fondamento centrale della convivenza civile.»[1]
Pertanto, in questa situazione, purtroppo, si assiste all’emergere sempre più incalzante dei cosiddetti Paladini della “legalità”, i quali, forti del loro pensiero debole, alimentatosi dentro un certo oscurantismo culturale di ritorno, si ergono a difensori dell’ordine contro il presunto disordine, a lottatori contro ogni presunta forma di ingiustizia e di illegalità. Questi paladini della “il-legalità” si sono dati una missione, quella del nulla, giustizieri del vuoto culturale, promotori della confusione, contestatori di tutto, diffusori, sostengono loro, di quei valori e virtù della laicità che in realtà misconoscono o ignorano del tutto.  Questi paladini, fautori di illegalità, diffusori di una mediocrità culturale, generatori di confusione e disorientamento si mimetizzano dietro una certa forma di laicità, in realtà sono una sottospecie “transgenetica” di laicisti. Il laicismo è definito dal dizionario Treccani come: “ogni posizione che voglia garantire l’autonomia culturale e politica degli individui e delle organizzazioni contro i tentativi di imporre, attraverso il potere statale, concezioni filosofiche, religiose, politiche e sociali proprie di particolari gruppi.Questi Paladini della “il-legalità” in realtà  sono solo dei contestatori di tutto e tutti, non gli va bene nulla, tutto è ingiusto e illegale perché non conforme alla loro bramosia narcisistica.  In sintesi,  vanno sempre in cerca di un momento di gloria che solo una vuota contestazione gli può dare. Se li osservi bene non si fanno troppi scrupoli quando c’è da difendere il loro interesse, a quel punto tutto diventa lecito, perseguibile, giusto, perché il “fine giustifica i mezzi”. Sono quelli che minimizzano su tutto quando si tratta di loro, si lasciano andare a vizi e forme di nefandezze senza tanti scrupoli, perché nella sfera privata nessuna legalità è imposta, quella vale solo per gli altri, l’appello alla legalità vale solo quando c’è da destabilizzare un sistema perché dalla confusione loro ne traggono godimento, è il luogo del non pensiero che perseguono, la loro missione consiste nella diffusione del pensiero debole. Cosa dire ancora? Meno male che esistono questi paladini, altrimenti vivremmo tutti come primitivi incivili e illegali, dovremmo ringraziarli perché tentano di riportarci sulla retta via…allora voglio dedicare a loro, perché solo questo meritano, la canzone di F. Gabbiani, “PACHIDERMI E PAPPAGALLI”, potrebbe essere il loro “manifesto”!



[1] BORGIA G., La convivenza democratica: idee e prospettive degli studenti, degli insegnanti e dei genitori. I risultati di un’indagine-ricerca, In Formazione e Insegnamento. Rivista internazionale di scienze dell’educazione e della formazione. Anno XV supplemento N° 2 2017, Pensa MultiMedia s.r.l., Lecce 2017, 221-222.
 

 

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