giovedì 16 dicembre 2010

LE RELAZIONI AUTENTICHE

Ogni persona si pone interrogativi fondamentali sulla propria e altrui condizione umana. Oggi non è facile instaurare relazioni autentiche e sincere. Spesso assistiamo a un’atrofia nelle relazioni tra le persone, conseguenza di quei preconcetti che si sviluppano negli uomini a causa di esperienze infauste nei rapporti fondamentali della vita quotidiana: in famiglia, a scuola, nel posto di lavoro, nelle comitive. Ci chiediamo, spesso, chi siamo? Da dove veniamo? Siamo solo forma o anche sostanza. Siamo solo materia o siamo anche spirito. Siamo persone! Abbiamo un’anima, uno spirito e un corpo! Siamo essere relazionali, creati per entrare in relazione. È la relazione autentica e sincera con altre persone che ci rende felici! La ricorrenza del Natale è la festa che ci ricorda la relazione tra Dio e l’uomo. A Natale dobbiamo prendere consapevolezza dell’importanza della relazione tra le persone, siamo chiamati a chiederci in che modo ci rapportiamo con gli altri; in maniera autentica e sincera o con ipocrisia e doppi fini? Gli altri si aspettano da noi autenticità e sincerità, non sempre siamo pronti. Il Natale può essere un’occasione di cambiamento verso relazioni autentiche e sincere, perché a “NATALE SI PUÒ…!” (clicca qui)

martedì 7 dicembre 2010

UN ALTRO PASSO AVANTI VERSO IL POTENZIAMENTO DELLO STATUTO EPISTEMOLOGICO DELL’IRC


Pubblicate le nuove indicazioni nazionali

Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le indicazioni per il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC) e degli obiettivi di apprendimento (OA) per l’IRC. Questa tappa rappresenta un passo importante del cammino di definizione dello statuto epistemologico dell’insegnamento della Religione Cattolica. Le grandi novità non riguardano tanto i contenuti, ma l’impianto metodologico e comunicativo che collocano le indicazioni all’interno del percorso di rinnovamento della scuola italiana, rappresentato dalla legge sull’autonomia scolastica, ma anche da tutto il processo di riforma della scuola italiana. Dunque una disciplina tesa alla dimensione locale, europea e globale che tiene conto dell’orizzonte culturale e pedagogico entro il quale sono state formulate le indicazioni, con un’attenzione specifica alle esigenze educative e formative dell’attuale realtà scolastica. Nella progettazione dei piani didattici, l’autonomia rappresenta la bussola orientativa per navigare nel mare della complessità educativa e formativa in cui si trova oggi la nostra scuola. Le nuove indicazioni non hanno un impianto prescrittivo, ma orientativo, questo significa che è necessario comprendere lo spirito con il quale sono state formulate. Basta leggere il paragrafo introduttivo delle indicazioni per la scuola dell’infanzia e intuire subito dentro quale sfondo ci dobbiamo muovere: «le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori». Da ciò ne consegue che l’IRC si colloca dentro le finalità della scuola e vi si inserisce come disciplina che, insieme alle altre, contribuisce allo sviluppo integrale della persona, a partire dagli alunni dell’infanzia fino agli studenti della secondaria di secondo grado, in un percorso educativo teso alla valorizzazione della dimensione religiosa, culturale, educativa. In altri termini, l’IRC è chiamata a dare senso e significato a tutto quello che lo studente fa, alle proprie scelte, al proprio progetto di vita, alla sua stessa esistenza. Alla luce delle N. I. cambia anche la modalità di progettazione didattica, si deve, necessariamente, passare dall’impostazione comportamentista di matrice skinneriana, a una di tipo cognitivista. I TSC e gli OA rappresentano dei nuclei indicativi attorno ai quali elaborare la propria progettazione didattica personalizzata, perché riferita non a individuai astratti, ma a persone reali che vivono qui e ora nel travaglio della vita e che aspettano la prospettiva di orizzonti di senso e significato. Nella fase di progettazione non si può prescindere da alcuni parametri fondamentali:

Ø Lavorare per competenze

Ø Attenzionare la dimensione educativa

Ø Autonomia

Ø Cooperazione

Lavorare per competenze: significa abbandonare la logica di una didattica trasmissiva centrata sulla disciplina e sul docente, per adottare una didattica dell’apprendimento centrata sull’alunno, dunque, compito del docente sarà quello di aiutare l’alunno ad “Imparare a imparare”. Attenzione alla dimensione educativa: significa ridare dignità alla scuola, riscoprire e valorizzare la sua finalità, che non è principalmente l’istruzione e la formazione, ma l’educazione. In altri termini, istruzione e formazione sono funzionali alla crescita integrale della persona umana. La crescita è frutto di un processo educativo che attraverso le conoscenze fa sviluppare abilità e competenze. Tutto ciò può avvenire solo all’interno di una relazione educativa tra docente e alunno. È tramite le discipline che la scuola educa, nella fattispecie l’IRC lo fa attraverso la sua specificità, curando la dimensione religiosa degli alunni. Dunque, diventare competenti in ambito religioso significa acquisire le conoscenze, le abilità, il linguaggio della religione cattolica, per comprendere, interpretare, interagire, saper rispondere, essere capaci di scegliere in modo responsabile e consapevole. La competenza nella dimensione religiosa consente di vedere, con speranza, oltre e interrogarsi su ciò che sta al di là dell’immediato. La competenza religiosa dà l’opportunità di interpretare l’esistenza umana nella prospettiva del futuro, che va oltre la propria storia umana, aprendo la persona all’infinito e al trascendente. La competenza religiosa fornisce alla persona gli strumenti necessari per leggere e interpretare la dimensione socio-culturale della società in cui si vive. La competenza religiosa fa comprendere l’esperienza di fede di tanti uomini, aiuta a comprendere la propria e altrui fede religiosa, ma anche a saper rendere ragione di questa fede, senza scadere in una spicciola e preconcetta apologia. Le nuove indicazioni sono uno strumento orientativo che l’IDR deve saper maneggiare per attivare un processo educativo di crescita culturale, religiosa e civile.

sabato 13 novembre 2010

EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO


Il ventotto ottobre 2010 la chiesa Italiana ha emanato gli orientamenti pastorali per il prossimo decennio. Nei prossimi dieci anni la Chiesa vorrebbe arginare e fare rientrare lo stato di emergenza educativa che tanto preoccupa i nostri vescovi, ma anche tutti coloro che a qualsiasi titolo si occupano di educazione. Gli orientamenti rappresentano un punto di partenza dal quale partire per affrontare la "sfida educativa" che la "mediocrità" sociale e l'ideologia del "nulla" sta lanciando a tutti gli uomini veri del XXI secolo. (scarica il documento)

lunedì 8 novembre 2010

Educare nel mondo dell'immagine

Educare nel mondo dell’immagine è il tema che Mercoledì 3 Novembre 2010 Mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha affrontato presso il teatro comunale “Garibaldi” di Piazza Armerina, in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2010 – 2011 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo”. L’evento ha coinvolto, oltre i docenti e gli studenti dell’Istituto, molte autorità, laici e presbiteri della Diocesi di Piazza Armerina e Caltagirone. Nel presentare la sua relazione Mons. Peri ha tenuto presenti due domande: da dove veniamo? Verso dove siamo diretti? Nel rispondere a queste domande ha enunciato tre tappe del processo comunicativo, il quale ha inizio con la cultura orale, cioè un modello di trasmissione selettivo e ripetitivo che vedeva coinvolti una molteplicità di soggetti, i quali imparavano a memoria soltanto ciò che del messaggio interessava trasmettere creando così quelli che a noi sono rimasti come “detti”; a questa è succeduta la cultura scritta, cioè un modello di comunicazione più riflessivo e che lascia spazio ad una trasmissione più vasta e non più selettiva. Il messaggio scritto è più pensato e lascia pensare e costituisce una forma mediata e non più immediata di comunicazione; infine oggi prevale, e continuerà a prevalere sempre più, la cultura dell’immagine, ossia un processo comunicativo veloce, comodo, che rompe le catene dello spazio e del tempo. Si tratta dei nuovi mezzi di comunicazione che permettono oggi all’uomo di trasmettere in modo sincronico, e non più diacronico, e anonimo ciò che vuole. Mons. Peri, dopo aver relazionato in modo semplice e schematico dei concetti che ci coinvolgono tutti, ha lanciato una provocazione: se è possibile fare di questa nuova cultura una possibilità? Si tratta di una sfida educativa che i teologi di oggi e gli uomini di cultura devono cogliere perché questa sfida si trasformi in una opportunità.

SILVIA INGLESE

venerdì 5 novembre 2010


Un giorno un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:
«Sono cieco, aiutatemi per favore»
Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni
centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase. Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato. Il pubblicitario rispose:
"Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro
modo". Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:
«Oggi è primavera e io non posso vederla».
Morale:
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi
andrà meglio. Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con
professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato
bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al
mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista
settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso
il treno, il bus o l'aereo. Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è
sopravvissuto a un incidente. Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un
atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento. Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.
(L'origine di questa poesia è sconosciuta ma porta fortuna a coloro che la mandano in giro (e poi è carina!).
Non tenerla per te, ma inviala a tutti quelli a cui auguri Fortuna!

lunedì 4 ottobre 2010

EDUCATELO AL POSITIVO...


Educatelo al positivo e ricordategli sempre che avrà quello che avrà donato; questa deve'essere la base vincente di una nuova educazione, l'unica valida per attaccare e difendersi dal futuro, per conquistarlo. e già quando raccoglierete i primi risultati, capirete subito che, in fondo, educare è facile, e che farlo bene, oggi, è più necessario che mai. (G. Bolletta 1995)

mercoledì 18 agosto 2010

EDUCARE


Educare. prendersi cura di un altro essere. guidarlo durante le sue esplorazioni, accompagnarlo nei suoi "far finta di"...mani che si muovono, giocano e afferrano curiose!
piedi che corrono, saltano in fretta, inciampano, a volte, nei ciottoli della vita!
occhi che scrutano per conoscere di più. gioia per un'esistenza che cresce.
(Elisa Vincenzi, educatrice)


venerdì 30 luglio 2010

L'insegnamento della religione cattolica nel percorso di revisione delle indicazioni: la relazione docente-studente


INTRODUZIONE

Oggi assistiamo a una crisi degli attori dell’Educazione: famiglia e scuola. Queste due realtà educative sembra che non riescano a incidere significativamente nel percorso educativo delle nuove generazioni, pertanto imperano i nuovi attori educativi: “I Nuovi media”, più affascinanti, più coinvolgenti, più rispondenti alle caratteristiche dei cosiddetti “Nativi Digitali”. Queste nuove realtà non sono da demonizzare, ma nemmeno da assolutizzare come realtà sostitutive degli attori “tradizionali” dell’Educazione. Forse bisogna recuperare la Mission della Scuola e della Famiglia, chiedersi perché i nuovi media riscuotono tanto successo presso le nuove generazioni e anche tra gli adulti. Uno dei motivi fondamentali di tale successo è dato dal fatto che rispondono al bisogno di affermazione del soggetto. L’IRC non può non tenere conto di tale bisogno antropologico, questa deve avviare il soggetto alla vera conoscenza, “non si può amare ciò che non si conosce”. I nostri alunni, chi e cosa devono conoscere? Forse il docente? Il sapere disciplinare? Essi devono conoscere il fondamento della disciplina, colui che è la ragion d’essere, sia del cristianesimo, sia dell’IRC: CRISTO! Da ciò discende che gli IDR devono guardare a Cristo come “Gesù Maestro”, devono fare in modo che arda qualcosa nel cuore degli alunni! continua...clicca qui

domenica 27 giugno 2010

LA SCUOLA PER CRESCERE


Quando docenti e alunni trovano la giusta sintonia nasce qualcosa di singolare, di stupefacente. Si genera un processo educativo di alto spessore pedagogico e culturale. Quando docenti come la prof.ssa Marianna Spagnuolo si dedicano all'insegnamento con passione e amore si genera...
OUR BEAUTIFUL WORLD...! In questo opuscolo semplice, ma allo steso tempo ricco di contenuti, i ragazzi della III A della scuola secondaria di primo grado Verga/ Don Milani di Barrafranca racontano la loro esperienza scolastica.

Perchè questo opuscolo? Quest'opuscolo racchiude il nostro mondo, OUR BEAUTIFUL WORLD: vittorie e sconfitte, gioie e dolori, diari personali e di classe, sogni e realtà... in queste pagine, abbiamo parlato di tre anni della nostra vita. Perchè? per non dimenticare, per non perdere quanto abbiamo costruito, per stare ancora insieme, perchè non vogliamo separarci, per continuare a leggere fra queste righe tutto quello che abbiamo vissuto, che abbiamo detto e...quello che non confideremo mai a nessuno! ( La mitica terza A)

venerdì 5 marzo 2010

UN CORSO DI SCRITTURA CREATIVA


Esemplare esperienza al Mottura di Caltanissetta. è stato avviato un corso di scrittura creativa finanziato con i fondi strutturali. Il corso serve a potenziare le competenze chiave nell'uso della lingua madre, infatti attraverso la scrittura creativa e la narrazione si vuole condurre gli studenti verso l'acquisizione e lo sviluppo di abilità nell'ambito della narrazione.

martedì 12 gennaio 2010

SORELLA TERRA

La scuola nell'ambito della sua programmazione dell'offerta formativa può attivare dei percorsi di educazione alla convivenza civile e alla cittadinanza attiva. Penso che la realtà scolastica debba ripensarsi come comunità educante per offrire un servizio di qualità. La direzione da seguire deve essere quella dell'educazione alla senso della vita e alla valorizzazione della dignità della persona umana, cominciando a concepire l'ambiente in cui viviamo, la TERRA, come realtà prima da custodire. Gli educatori siamo chiamati ad indicare agli alunni direzioni di senso!

sabato 9 gennaio 2010

La parola alle parole



L’attuale epoca storica si caratterizza per la rilevanza data alla dimensione della comunicazione, questa sembra essere un elemento preponderante del ventunesimo secolo. Oggi i nuovi media rappresentano un potenziale per la diffusione della parola e la divulgazione d’idee, pensieri, valori. Sovente, però assistiamo a un ciarlare privo di significato. Le parole che si utilizzano appaiono vuote e inadeguate per la veicolazione di quei valori fondamentali di cui dovrebbero essere piene. Anche in ambito educativo si riscontra un uso improprio delle parole. A questo punto ci chiediamo: forse non è il caso di lasciare parlare le parole? Nella risposta a questo interrogativo ci facciamo aiutare da una grande pedagogista, Franca Pinto Minerva.