giovedì 21 novembre 2019

EDUCARE SEMPRE!


“Nella scuola il maestro deve andare ben preparato certamente, egli deve leggere a casa, aggiornarsi, abituarsi alla cultura più aperta possibile. Ma deve andare a scuola per incontrarvi delle anime, e non per cercare orecchi; deve portare nella scuola la vita; quella che vi portano i fanciulli con la loro esperienza.”
G.Lombardo Radice
Alle parole di Radice si può aggiungere anche che     nell'incontro didattico il maestro deve costruire       relazioni significative, volte al più alto e qualificato apprendimento dei suoi allievi, sempre e comunque, senza se e senza ma, fino alle estreme conseguenze, anche quando, nel fluire del processo didattico, questi ti graffiano l’anima; non lo fanno, si vuole sperare, per cattiveria, lo fanno solo perché la loro anima, la loro mente, il loro intelletto sono inselvatichiti. Sono come quei felini abbandonati nella selva, i quali come primo istinto di rabbia per l'abbandono, per la fame, il freddo patito, azzannano per primo il loro soccorritore, non consapevoli che questi  con il suo sostegno vuole solo attivare in loro un processo emancipativo frutto di amorevole cura. Pazienza, bisogna solo attendere che la luce del sapere trasposto in essi illumini il loro grezzo intelletto, la loro fioca ragione e la loro tenera anima, affinché così nel fluire del tempo, si spera, possano uscire dallo loro condizione di minorità ed elevarsi alle vette più alte del successo formativo. Chi ha scelto di essere educatore deve essere consapevole e accettare che  nella sua opera educativa non ci saranno solo lodi ma anche, e forse a volte solo, graffi che faranno sanguinare la sua anima! La sua speranza è tutta riposta nel fatto che da queste sue ferite possa sgorgare fertile sangue formativo per la crescita sociale e l’emancipazione dei suoi allievi.