Il
cristiano è colui che nel battesimo ha ricevuto una nuova umanità centrata e
fondata sull’amore. Gesù nella sua vita terrena ha presentato un Dio che ama
l’uomo incondizionatamente. Egli ci rivela un Dio misericordioso che ha un’attenzione
amorosa verso i suoi figli, la parabola del “Padre misericordioso” è un esempio
significativo di questo suo amore per tutti gli uomini. Nell’evento pasquale
Gesù manifesta il senso dell’amore di Dio. La Pasqua di Resurrezione inaugura
la nuova umanità, fatta di uomini pieni di Spirito vivificante che in Cristo
Risorto hanno ricevuto la vita nuova. Questa nuova umanità nasce nel segno
dell’amore, infatti, Cristo alla vigilia della sua morte affida ai discepoli il
comandamento nuovo: «…che
vi amiate gli uni gli altri».
Questo tipo di amore cui è chiamato il cristiano non è secondo la logica umana,
ma scaturisce dalla sorgente del cuore del credente originata dalla forza dello
Spirito donato da Gesù a tutti i battezzati. L’agire morale del cristiano è
fondato sulla carità, egli si distingue dalla logica del mondo perché,
sull’esempio di Gesù, è colui che ama per primo e gratuitamente. San Paolo,
infatti, ci insegna che: per coloro che amano la legge è superflua, perché
nelle loro azioni quotidiane i cristiani sono guidati dalla legge dello Spirito
impressa nei loro cuori, legge di verità, di giustizia, di pace, di comunione e
di amore. I santi ci testimoniano che il cristiano deve essere pieno di amore
per essere il primo in umanità. «la misura dell’amore è di amare senza misura»
(S. Bernardo). I santi e tanti cristiani
hanno compreso che la via della salvezza, della felicità, della pace, della
giustizia, della civilizzazione dei popoli è quella del “Comandamento Nuovo”. L’amore
è il segreto della felicità, lo stesso amore che Dio ha riversato nel cuore dei
credenti, affinché ogni cristiano sia capace di amare come Lui. È difficile
amare come ama Dio, ma il credente non deve avere la presunzione di portare la
croce da solo, né di salvare il mondo; egli è solo uno strumento che deve
testimoniare l’amore di Cristo per l’umanità, la croce la porta Lui e il mondo
è Lui che lo salva. Per questo motivo il cristiano deve continuamente crescere,
convertirsi, impegnarsi, praticare le virtù, in altri termini, deve essere
trasparente come il cristallo per fare passare la luce di Cristo. Dobbiamo
essere umili strumenti nelle mani di Dio, affinché attraverso le nostre azioni
quotidiane risplenda nel mondo la luce vera di Cristo. “È lui la via, la
verità, la vita!” È Lui che deve crescere, che deve emergere, se saremo capaci
di farci strumento per Cristo, per la sua gloria, riceveremo già in questa vita
la ricompensa per quello che abbiamo dato. Quindi, anche gloria, rispetto,
onore, ma quello che agogniamo non è la gloria in questo mondo, ma la vita
eterna nel Regno di Dio, dove saremo beati fra i Beati, dove Cristo ci ha
preparato un posto di prestigio tutto per noi. Pertanto, le caratteristiche del
cristiano e lo stile di vita che deve avere sono sintetizzate nell’inno alla
Carità. Le parole di San Paolo sono una guida per chiunque voglia comprendere
il senso dell’amore di Cristo e il significato profondo dell’agire morale del
cristiano. Per un’autentica umanità la via da percorrere è quella del discorso
della montagna, le beatitudini rappresentano un cammino di liberazione dalla
menzogna, dall’egoismo, dalla violenza, dal potere e dalla morte. Gli uomini
possono fondare la propria felicità su aspetti mondani della vita, sul proprio
potere oppure sul comandamento dell’amore, quindi sul vangelo di Gesù Cristo.
Nel battesimo siamo stati chiamati a essere uomini nuovi per una rinnovata
umanità, dunque, nella logica evangelica siamo invitati a essere cittadini
degni del vangelo, capaci di lasciare trasparire in tutte le relazioni
quotidiane la luce vera di Cristo! In Lui siamo stati rigenerati, siamo
diventati uomini nuovi che sanno mettere mano all’aratro della vita per vangare
l’umanità ancora incolta e gettarvi il seme del vangelo di Cristo! Questa
missione non è solitaria, non riguarda i preti e qualche laico, ma l’intera
comunità ecclesiale. Il cristiano non può chiudersi nel solipsismo della sua
presunta fede e religiosità, ma è chiamato ad aprirsi al cammino della Chiesa. Una
Chiesa che è comunità ministeriale, infatti, tanti sono i ministeri e i carismi
all’interno della Chiesa, ma una sola è la missione; tante sono le membra che
la compongono, ma uno solo è il Capo, Cristo Signore! A Lui lode, onore e
gloria! Lui deve crescere e noi diminuire, perché “guardando a colui che hanno
trafitto” tutti gli uomini abbiano la salvezza.
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