Dialoghi aperti e aperte visioni
Scegliere cosa fare nella propria vita non è cosa
semplice e scontata, a maggior ragione quanto si tratta di scegliere la
felicità, la propria e quella delle persone che ci stanno accanto. La scelta è
un atto di libertà, l’esercizio del nostro libero arbitrio che nella
consapevolezza del nostro essere ci fa compiere delle azioni tese alla nostra
realizzazione. Ma è sempre così? L’uomo sceglie se sa cosa scegliere e se è
pienamente consapevole di ciò che sta scegliendo. Purtroppo, quando si parla di
felicità si entra in una dimensione dove si intrecciano diversi aspetti della
personalità e dell’essere umano. L’uomo sceglie la felicità, atteso che abbia
contezza di cosa sia, altrimenti sceglie la propria condanna, la propria morte
interiore, sceglie non la felicità ma la frustrazione. Maria Angela e Tiziana
ci propongono, con la loro opera, non un saggio sulla felicità, ma
un’esperienza di vita concreta. Con quello che loro chiamano la “Creatura”, introducono
all’interno della loro vita interiore e nel proprio vissuto esistenziale,
facendo compiere al lettore un viaggio esplorativo nella società contemporanea
che le ha viste protagoniste di una singolare esperienza esistenziale,
all’interno di una società che sta attraversando un momento storico di
passaggio molto travagliato tra gli anni ‘70/’80 e quelli dell’ultimo decennio
del secolo scorso fino ai giorni nostri. I loro dialoghi sono un continuo
narrare la profondità dell’anima. Un percorso interiore che fa emergere la
potenza energetica di una originale femminilità, libera e intraprendente; un
percorso introspettivo che conduce alla scoperta di sé stesse per ricominciare
a vivere, “il punto e a capo” della vita che porta alla riscoperta della
propria identità esistenziale, paradigma di una ritrovata felicità! Dunque, un
viaggio introspettivo nella profondità dell’anima ferita dallo scorrere del
tempo che, nella sua paradossalità, lenisce attraverso il momento catartico del
ricordare, ripercorrendo il tempo passato come un perenne presente! Pertanto, è
tra le pieghe della nostra quotidianità che si è chiamati a individuare e
scegliere la vera e unica felicità, come scelta di libertà che nella semplicità
dell’esistenza ci restituisce la nostra vera identità.
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