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Per
delineare bene l’identità del consigliere UCIIM bisogna riferirsi,
necessariamente, a quella del semplice socio, la sua è un’identità multiforme:
·
È un cristiano
·
Un educatore
·
Un docente
L’identità
del consigliere, così come quella del socio è correlata alla singolarità dell’UCIIM,
dunque, anche chi aderisce a quest’associazione per certi aspetti, possiamo
dire, acquisisce una singolare identità.
IDENTITÀ
SOCIO UCIIM
Senza grandi discorsi, possiamo dire che il socio
UCIIM è uno che, vivendo pienamente la sua dimensione spirituale come
battezzato, manifesta questa sua identità cristiana nell’opera educativa
responsabile nei confronti degli alunni, contemporaneamente concorre, con i sui
talenti, all’elevazione morale, spirituale, etica e professionale degli altri
amici uciimini e colleghi di lavoro.
Tutto questo vale, anche, per i soci che ricoprono il
ruolo di consiglieri ai vari livelli della vita associativa (sezionale, provinciale,
regionale e centrale, ovviamente, man mano che si sale nei vari livelli l’impegno
si fa più gravoso perché quell’essere corpo organico richiede ai soci, maggiore
impegno, dedizione e corresponsabilità).
ESSERE
CONSIGLIERE UCIIM
In base a ciò che abbiamo detto, possiamo tentare di
tracciare un profilo del consigliere UCIIM.
Tenterò di tracciare questo profilo utilizzando tre
immagini che in maniera crescente manifestano l’identità, la missione e la
responsabilità dei soci consiglieri a livello associativo, ecclesiale e civile.
In ognuna di queste immagini troviamo presenti i tre aspetti di cui stiamo
trattando: competenza, religiosità e spirito di servizio.
IL PONTE
Con questa immagine mi piace pensare il consigliere,
come colui che costruisce ponti per attivare collegamenti significativi tra
l’associazione, la Chiesa, la scuola, la società; costruttore di ponti tra i
diversi livelli e realtà della vita associativa, ma, soprattutto, il
consigliere è colui che sa farsi ponte. Il ponte ha la funzione di mettere in
collegamento due estremità per fare attraversare le persone da un lato
all’altro. In altri termini, il consigliere è una persona che si fa
attraversare, si fa calcare per fare circolare il Bene Comune.
LA BROCCA
La sua funzione è di trasportare acqua fresca e pura
per i commensali. La brocca serve ad attingere acqua da offrire a chiunque ne
ha bisogno. Per un consigliere UCIIM farsi brocca significa attingere acqua
nuova dalla base, per portare idee progettuali fresche ai livelli associativi
più alti; allo stesso modo, serve ad attingere acqua fresca dalle fonti intermedie
per rigenerare le dimensioni sezionali, provinciali, ecc.
IL PIANTATORE
“Un testo anonimo della Tradizione afferma
che, nel corso della propria esistenza, ogni essere umano può adottare due
atteggiamenti: Costruire o Piantare. I costruttori possono dilungarsi per anni
nei loro compiti, ma arriva un giorno in cui terminano la propria opera. A quel
punto si fermano, e il loro spazio risulta limitato dalle pareti che hanno
eretto. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato. Poi ci
sono quelli che piantano: talvolta soffrono per le tempeste e le stagioni, e
raramente riposano. Ma al contrario di un edificio, il giardino non smette mai
di svilupparsi. Esso richiede l’attenzione continua del giardiniere ma, nello
stesso tempo, gli permette di vivere una grande avventura. I giardinieri
sapranno sempre riconoscersi l’un l’altro, perché nella storia di ogni pianta
c’è la crescita della Terra intera. (tratto dal romanzo Brida)
Conclusione
In questo brano
mi pare di cogliere la presenza densa del fine esistenziale della persona umana,
il suo compito educativo, ma anche la competenza, la missione esistenziale e
religiosa, lo spirito di servizio e di amore per il bene comune che
caratterizzano il socio UCIIM e tutti i responsabili della nostra bella
associazione. Sarebbe bello, se alla fine del mandato associativo, ogni
responsabile, ogni singolo socio potesse dire, con le stesse parole del nostro,
“maestro-professore-presidente”, G. Nosengo: “il seme è gettato. Forse il mio compito era solo quello.
Io me ne vado,…I germi, se sono vivi, produrranno piantine”. E,
mi permetto di aggiungere, le piantine essendo realtà vive, venute fuori da un
seme buono, il seme dell’amore per la persona, nel tempo cresceranno e
produrranno i frutti buoni dell’educazione, dell’impegno per il bene comune e
del servizio amorevole per la persona umana, nella fattispecie, verso coloro
per i quali vale ancora sperare e credere, i nostri alunni! Loro forse non se
ne rendono conto, ma noi li amiamo, anche perché solo “Chi ama educa” (F.
Miano), è questo tipo di amore che fa del socio uciim, quindi, del consigliere,
una persona singolare, competente, religiosa e sempre al servizio delle persone
che incontra quotidianamente. L’auspicio è che ogni socio e ogni responsabile,
a qualsiasi livello, possa mettere in pratica e fare fruttare l’eredità che ci
ha lasciato il nostro Gesualdo nel suo testamento spirituale: “….a
tutti, dirigenti, consulenti e soci, chiedo, in forza dell’amicizia, che siano
generosi nel fare dono di sé all’UNIONE, che seguano ed approfondiscano i
principi di spiritualità e di moralità, di apostolato e di presenza che hanno
informato la sua vita fino ad oggi, che si vogliano bene fra loro, che assumano
e assolvano le responsabilità necessarie cui li chiama Dio, attraverso le
circostanze, che continuino nello sforzo di animare cristianamente e
razionalmente la scuola italiana”. Di conseguenza, animando la scuola
animeremo cristianamente e razionalmente la società tutta!
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