mercoledì 21 dicembre 2016

IN CINA TRA CULTURA, FEDE E TRADIZIONE

Si terrà a Piazza Armerina il 29 Dicembre 2016 l'evento conclusivo in onore di Prospero Intorcetta. Un piazzese gesuita che ha saputo tessere un dialogo interculturale tra occidente e oriente, basato sulla fede e sulla valorizzazione della tradizione delle due realtà socio-culturali dove egli ha vissuto, praticando la fede cristiana secondo il vangelo di Gesù Cristo che egli ha saputo inculturare nella quotidianità e nella tradizione dei posti in cui è stato.

lunedì 12 dicembre 2016

IL TEMPO PREZIOSO

È ovvio, lo dovrebbe essere ovvio, che è il tempo prezioso quello da dedicare alle persone care, agli affetti a tutti gli eventi e cose che sostanziano la centralità della nostra vita! Quello superfluo, il tempo che rimane, quando ne rimane, va riservato a ciò che è marginale. Non importa quanti secondi di questo tempo prezioso dedichiamo a ciò che è centrale e sostanziale per noi, anche 30 secondi equivalgono a millenni di eternità, perché appartenenti a quel prezioso tempo che non è mai tempo perso, che non è mai tempo sottratto a noi, ma è nostro, anche 30 secondi contribuiscono a sostanziare ancora la nostra vita, a farci gustare la bellezza e l’essenza del presente esistere, è tempo prezioso che dedichiamo e ci dedichiamo, è tempo che doniamo e ci doniamo, in un circolo virtuoso che origina dall’anima e si libra nel cosmo come profumo dell’essere, del nostro essere e dell’esserci. Non sempre abbiamo contezza del tempo prezioso che gli altri ci dedicano, non sempre riusciamo ad apprezzare quei 30 secondi di prezioso tempo che ci è stato donato dal profondo dell’anima. Continuiamo a rincorre il tempo, affannandoci nella ricerca del di più di questo tempo, forse del superfluo, di quello che ci rimane della nostra giornata quotidiana da poter dedicare a ciò che ha deciso di sostanziare la nostra vita. Umo di questo tempo, viandante, pellegrino o poeta che tu sei, la tua più grande delusione, la tua più amara scoperta potrebbe essere quella di arrivare alla consapevolezza che ciò che hai assunto come epicentro della tua esistenza ti ha posto ai margini, dedicandoti il superfluo del suo tempo! Ma esiste un tempo superfluo nella nostra vita? Se si, c’è speranza che anche se ai margini ancora esistiamo, se no...! Allora è chiaro che siamo fuori, un optional. È il tempo prezioso che ci restituisce l’essenza di ciò che siamo, del nostro epicentro e della posizione che occupiamo nell’esistenza altrui. È questa un’amara verità, ma è la verità! Anche un solo secondo del nostro tempo prezioso vale per noi, vale per tutto ciò che è l’epicentro sostanziale della nostra caduca e passeggera esistenza…
 

martedì 6 dicembre 2016

Oriente ed occidente in dialogo. Prospero Intorcetta interprete fra due culture

Non tutti sanno che i rapporti ad oggi così discussi tra l’occidente e la Cina risalgono al sedicesimo secolo.
Iniziarono durante l’ultimo periodo della dinastia dei Ming ad opera prevalentemente di missionari gesuiti, molti dei quali siciliani, ed erano rapporti di tipo culturale e spirituale ben lontani dagli odierni fini strettamente economici.
La notizie a nostra disposizione provengono da prime narrazioni ad opera di M. Ricci e N. Trigault  membri della Compagnia di Gesù. Tra i molti missionari, i gesuiti occuparono un ruolo di primo piano avendo sviluppato un vero e proprio metodo di evangelizzazione della Cina fondato su principi quali: una politica di adeguamento ai costumi cinesi grazie innanzitutto all’apprendimento della lingua; apertura e tolleranza verso gli alti valori morali che già caratterizzavano la cultura cinese; evangelizzazione dall’alto verso il basso, cercando di catturare la curiosità degli eruditi cinesi; divulgazione indiretta tramite l’uso delle  scienze e della tecnologia europea.
Caduta la dinasta Ming, gli imperatori succeduti chiusero le  frontiere del Paese proibendo l’ingresso e addirittura lo scambio epistolare con gli stranieri. Tuttavia chiunque poteva accedere agli studi letterari e risalire la scala sociale.
Durante la prima parte del sedicesimo secolo i portoghesi stabiliti a Goa e a Malacca cercarono di intraprendere degli scambi commerciali con la Cina che essendogli stati negati, proseguirono nella clandestinità.  Riuscirono dopo tempo ad ottenere di stabilirsi nell’estremità Sud del Paese, dove nacque la città di Macao che divenne la porta  d’ingresso dell’occidente in Cina.
Così nel 1665 giungeva in Cina un missionario gesuita siciliano: Prospero Intorcetta. Le fonti a nostra disposizione riportano che fu affidato al giovane gesuita il compito di evangelizzare e battezzare i convertiti nelle zone più interne del Paese e di costruire chiese per i nuovi fedeli.
Ad Hangzhou città che gli fu affidata dopo la morte del suo predecessore M. Martini, portò a conclusione la costruzione della chiesa iniziata da quest’ultimo, facendo affrescare l’interno da un cristiano cinese e con molta probabilità fu la chiesa più bella della Cina “impareggiabilmente più adorna, e più gentile” della più maestosa delle moschee.
Ma la maggiore fama tra i posteri riguarda l’Intorcetta semiologo, ovvero la sua intensa opera volta alla traduzione e diffusione del pensiero e dei testi di Confucio in occidente, lavoro importantissimo per due ragioni: iniziare i nuovi missionari alla cultura e alla spiritualità cinese e diffusione in occidente di una nuova dottrina, di una allora sconosciuta spiritualità.
Lo stesso nome di Confucio, deve la sua origine ai missionari gesuiti,  è corrisponde alla traduzione di Kongfuzi che letteralmente significa Maestro Kong.
Umile e laborioso, la figura di Prospero Intorcetta ha ispirato la nascita di un istituto a lui dedicato,  la Fondazione Prospero Intorcetta Cultura Aperta col precipuo scopo di valorizzare la figura del gesuita originario di Piazza Armerina e al contempo rendere la cittadina punto centrale di ricerche e sviluppo culturale nel contesto siciliano e internazionale.
Numerose sono state le attività promosse dalla Fondazione, costituita nel dicembre del 2007, volte ad affermare i principi di una cultura aperta, senza confini, fondata sul  costante e prolifico scambio tra i popoli.
Il suo attuale presidente il dottore Giuseppe Portogallo, insieme ai soci fondatori e ad esperti ricercatori e collaboratori, lavorano costantemente per la promozione e la divulgazione non solo della figura di Prospero Intorcetta, ma di tutta l’opera gesuita attraverso i secoli.
Del resto Confucio stesso ha detto nei Dialoghi: “Studiare e praticare quanto appreso non è forse un diletto? Accogliere compagni provenienti da luoghi lontani non è forse una gioia?” (Vanessa Giunta)
 

 
 

L’ESSENZIALITÀ DELLA VITA


L’essenzialità della vita consiste nel prendersi cura di sé, con gli altri e per gli altri. Dare priorità agli affetti, alle proprie emozioni, alla propria corporeità, alle relazioni. Non c’è bisogno di tanto, bastano pochi minuti vissuti intensamente, per vivere più e meglio tutti i nostri affanni quotidiani. Se, invece, pensi di guadagnare tempo sottraendolo alle suddette essenzialità della vita, il tempo ti sfugge, perché scorre velocemente e “non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume”. Alla fine ti ritrovi al capolinea dell’esistenza umana con la tua borsa della vita, frughi dentro per ritrovarvi le suddette essenzialità, ma vi ritroverai solo un mucchio di biglietti ingialliti dal tempo con su scritto solo promesse fatte e non mantenute, speri ancora di trovarvi del tempo per mantenere le promesse fatte. Ma ora che non c’è più tempo si volatilizzano come polvere al vento…promesse, vane promesse, foglie ingiallite da un autunno ormai spento, che il tempo non può più recuperare e materializzare, perché adesso il tempo non è più!