lunedì 11 marzo 2013

Lentamente muore






Lentamente moriamo quando ci lasciamo trascinare dal fiume della vita! A volte è difficile resistere agli eventi della quotidianità, spesso resistiamo, cerchiamo di risalire la china, ma non è semplice. quando subentra la stanchezza non ti va di lottare e ti lasci morire lentamente. perchè pensare oltre? secondo me per esercitare la pazienza, così potremo raggiungere la felicità. c'è un'altra ragione, cominciare a gustare in questa vita alcuni attimi di felicità!



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
  giorno gli stessi percorsi,
  chi non cambia la marcia,
  chi non rischia e cambia 
colore dei vestiti,
  chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
  chi preferisce il nero su bianco
  e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
  proprio quelle che fanno brillare gli 
occhi, quelle che
  fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
  davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
  chi e' infelice sul lavoro,
  chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
  chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
  consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
  chi non legge,
  chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
  aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
  della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
  chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
  risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
  vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
  di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
  splendida felicita'.
Pablo Neruda

sabato 9 marzo 2013

Approvato il Sistema nazionale di valutazione



Dopo un percorso cominciato nel 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, in via definitiva, il Regolamento che istituisce e  disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. L’Italia si allinea così agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici, e  risponde  agli impegni assunti nel 2011 con l’Unione europea, in vista della  programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo  avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004.
Il regolamento ha concluso il suo iter di approvazione  avviato  il 24 agosto 2012 data in cui è stato presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2, della legge n. 400/88.
Il Sistema Nazionale di Valutazione  ha lo scopo di:
  • dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e di efficienza della sua offerta formativa ed impegnarsi nel miglioramento;
  • fornire all'Amministrazione scolastica, agli Uffici competenti,  le informazioni utili a  progettare azioni di sostegno per le scuole in difficoltà;
  • valutare i dirigenti scolastici e offrire  alla società civile e ai decisori politici la dovuta rendicontazione sulla effettiva identità  del sistema di istruzione e  formazione.
Rispetto al testo iniziale, il Regolamento adottato oggi contiene modifiche che recepiscono, in larga misura, le osservazioni e le proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato. Sono cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto.
Il S.N.V. si impianta sull’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione) che predispone tutti gli adempimenti necessari per l’autovalutazione e la valutazione esterna  delle scuole, sull’Indire (Istituto  nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può supportare le scuole nei piani di miglioramento, su un contingente  di Ispettori definito dal Ministro  che ha il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. L’Invalsi ha anche il coordinamento funzionale dell’S.N.V.
Il procedimento di valutazione si snoda attraverso quattro fasi essenziali:
a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche, sulla base di un quadro di riferimento comune e di un fascicolo elettronico di dati messi a disposizione dalle banche dati del sistema informativo del Ministero dell’istruzione (“Scuola  in chiaro”), dell' INVALSI  e delle stesse istituzioni scolastiche. Ogni scuola  ha il compito di redigere  un rapporto di autovalutazione da parte di ciascuna scuola, secondo un format elettronico redatto dall’Invalsi e con la predisposizione di un piano di miglioramento.
b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti dall’Invalsi, con la conseguente  ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;
c) azioni di miglioramento con l’ eventuale  sostegno dell’Indire, o di Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;
d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una logica di trasparenza,di condivisione e di miglioramento del servizio scolastico con la comunità di appartenenza.
Sono  più di 1300 le  istituzioni  scolastiche che, durante l’anno scolastico 2012/2013 stanno già seguendo in via sperimentale secondo diverse modalità all’interno del progetto Vales, questo percorso che è stato presentato e condiviso, all' interno di specifiche conferenze di servizio, con tutti i dirigenti  delle  scuole italiane e i docenti referenti per la valutazione. Inoltre tra gennaio e marzo 2013 tutti i dirigenti delle scuole italiane  e i docenti referenti per la valutazione (circa 26.000 persone), hanno partecipato a  seminari di presentazione del regolamento.  A metà marzo  tutte le scuole avranno  a disposizione il fascicolo “scuola in chiaro”e il format per costruire il proprio rapporto di autovalutazione.
Il S.N.V svolgerà le sue funzioni anche nei confronti del sistema di istruzione e formazione professionale di competenza delle Regioni, secondo linee guida  che dovranno  essere condivise in sede di Conferenza unificata. Costituisce, quindi, una risorsa strategica per orientare le politiche educative, per promuovere un esercizio responsabile dell’autonomia da parte di tutte le istituzioni scolastiche e formative, e per avviare un processo di rendicontazione delle risorse pubbliche investite in servizi strategici per la crescita culturale, sociale ed economica del Paese.
 Roma, 8 marzo 2013