Non si può lottare con se
stessi, è importante che ci sia un equilibrio interiore fra l’Io e il
Super-Io, altrimenti la persona s’indebolisce e non riesce a contrastare ciò
che succede all’esterno di sé. La lotta interiore tra io e super-io non ci
permette di ascoltare la voce della coscienza, perché troppo impegnati a
evitare che l’io prevarichi sul super-io o viceversa. Il giusto equilibrio
interiore conduce la persona verso il bene comune. La leggenda del capo indiano
Cherokee ci aiuta a capire che se do da mangiare solo al lupo buono quello nero
mi si rivolta contro, allo stesso modo se nutro eccessivamente quello nero, non
solo quello bianco mi contrasterà, ma anche il mondo esterno mi si rivolta
contro. La pace interiore fra Io e Super-Io ci fa essere adulti significativi,
corresponsabili verso il mondo e promotori di bene!
Una vecchia leggenda cherokee racconta che un giorno il capo di un
grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al
nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta, lo fa
sedere ai piedi di un grande albero e gli spiega:
“Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore
di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida
della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari,
qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché,
all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e
rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare.
Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano
sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita
individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre
in grande tumulto.
È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero.
Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto
ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il
lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è
capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se
stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto;
sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai
dalla propria natura.
Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso:
è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole
cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque,
continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché
avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente,
figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai
ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi
non ha veri amici.
A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.”
Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?”
Con voce ferma, il capo risponde:
“Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire
solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di
qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non
riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e
attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla
nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere
l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché
capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio
sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la
nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche
il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.”
Confuso, il ragazzo chiede:
“Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?”
Il capo continua:
“Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze:
è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e
capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche
importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che
soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel
caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.”
Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice:
“Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se
scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia
attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario.
E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce
della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà
aiutarmi meglio in ogni circostanza.
Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze
dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi
vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei
cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace
interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte
dentro di lui, è niente.”