venerdì 27 maggio 2011

LONDON (Article for sicily)


Gli articoli publicati sono stati redatti dagli alunni che hanno frequentato il modulo LONDON del piano integrato 2011 realizzato nella scuola secondaria di primo grado Verga/don Milani di Barrafranca. Gli articoli sono pubblicati in lingua inglese a testimonianza del lavoro svolto dai ragazzi durante tutto il processo formativo. I corsisti sono stati guidati dall'esperta esterna alla scuola la dott.ssa Benita Russo e dal tutor interno la prof.ssa Marianna Cravotta.

Article 1

Hi everyone, we are a group of boys and girls from the 3rd year of middle school “Verga / Don Milani”, Barrafranca. We are 18 students, chosen to do a 50 hour course for the Cambridge “Flyers” exam. Our teacher is Benita Russo and our tutor is Marianna Cravotta. We enjoy studying English because it is the most important language in the world. 80% of the internet is written in English and more business transactions are done in English than in any other language.

By: Elisa Avola, Maria Cristina Gesualdo, Giuseppe Salamone, Celine Gentile

Article 2

The Cambridge “Flyers” exam is very important for our future. This course will improve our skills in English language speaking. We will do the exam at the end of the course, on the 14th May. The exam will classify us at an international level and will always be very important to us.

By: Albert Salvaggio, Salvatore Ciulla, Klizia Faraci

Article 3

We meet three times a week. We speak in English and do exercises to prepare for the exam. We sometimes listen to dialogues with the stereo and then answer questions. During conversation, we speak about the arguments connected to the exam. In order to learn we also listen to songs and we all enjoy singing.

By: Simona Patti, Melissa Barbagallo, Yuri Trani, Concetta Gentile

Article 4

Learning English is important for our future. Communicating in English allows us to be free to speak to the other people around the world. Thanks to this PON we will have the possibility to improve our English and give life to this cosmopolitan language, talking about real life and everyday situations.

By: Daniele Bonfirraro, Valeria Bonfirraro, Erika Spagnolo

mercoledì 25 maggio 2011

FORUM SUL PROGETTO PER UN COMUNITA’ EDUCANTE


Con il presente post è aperto un forum di discusisone sul presente progetto "per una comunità educante" e in preparazione dell'incontro degli operatori culturali del 18 giugno a Piazza armerina. coloro che vogliono possono scrivere il loro contributo inviando il materiale ai seguenti indirizzi: borgia.guglielmo79@gmail.com tumino.carmelo@tiscali.it info@settegiorni.net . Grazie

Apertura di un dibattito

Si vorrebbe che le comunità locali, le città, nelle loro articolazioni di uomini, di associazioni ed istituzioni divenissero comunità educanti e che venissero definite opportune “alleanze educative” tra i vari soggetti pubblici e privati presenti nel territorio.

Per questo obiettivo qualcosa si è già mosso e qualche esperienza è stata fatta ed appare importante presentarle per trarne indicazioni.

Ringrazio quanti riterranno di aprire appositi spazi nei loro blog o nelle redazioni dei giornali per favorire un confronto ampio e costruttivo su questo tema.

Ringrazio Guglielmo Borgia per aver accettato di coordinare questo confronto.

PREMESSA

Tra le esperienze in corso c’è quella della Diocesi di Piazza Armerina che brevemente racconto.

A Settembre dello scorso anno, insieme a don Ettore Bartolotta e con la piena approvazione del nostro vescovo mons. Pennisi, abbiamo costituito un gruppo di lavoro per attivare iniziative di Pastorale scolastica nella nostra diocesi.

Il gruppo visitò tutti i comuni della diocesi, ovunque accolto con grande cortesia ed interesse, e propose ad un considerevole numero di persone in rappresentanza di varie organizzazioni presenti nel territorio, comprese, qualche volta, le amministrazioni locali, tre livelli d’intervento:

1) nelle singole scuole, dalle materne alle superiori: formazione di gruppi di persone di buona volontà che si impegnino a rendere più forte l’attività educativa della scuola con particolare attenzione anche al retroterra familiare dei ragazzi; per ogni scuola va individuata una figura di coordinamento che farà anche da referente ad una rete cittadina di intervento educativo;

2) in ogni comune della diocesi: costituzione di una consulta, un organismo cittadino, che comprenda alcuni dei referenti delle singole scuole, il responsabile cittadino della pastorale scolastica, rappresentanti delle amministrazioni comunali e delle associazioni più direttamente interessate all’attività educativa; l’obiettivo è quello di rendere operativa un’alleanza educativa tra Chiesa, scuole, municipalità ed associazionismo;

3) nella diocesi: allargamento del gruppo di lavoro con la presenza di un referente scolastico per ogni comune e di responsabili dell’associazionismo cattolico; l’obiettivo è quello di approfondire il senso e le modalità dell’impegno della Chiesa per la pastorale scolastica e per una pastorale integrata che riesca a coordinare le varie pastorali d’ambito .

In tutti gli incontri è stata sottolineata la necessità di contrastare lo smarrimento dei valori fondamentali: la famiglia, il lavoro, la responsabilità, le scelte morali, ecc., ed in particolare è apparso evidente che il problema educativo riguarda tutti e che è necessario un impegno che, attraverso la definizione di opportune alleanze educative tra i vari soggetti pubblici e privati, faccia divenire le nostre comunità locali (nelle loro varie espressioni associative) delle comunità educanti; l’impegno è “laico” ed è anche fortemente centrato su un sistema di valori condivisi.

Da tutti è stata sottolineata l’opportunità che la Chiesa, in quanto organizzazione, divenisse il cuore propulsivo di questo sistema di alleanze.

E’ da questa esigenza , volutamente innestata all’interno di una iniziativa “storica” dell’ attività diocesana rivolta agli operatori culturali, che nasce l’organizzazione dell’incontro del 18 Giugno 2011.

PROPOSTE

Per definire le alleanze occorre elaborare progetti chiari ed articolati con precise ed efficienti forme organizzative.

In questa fase il ruolo di coordinamento e promozione continueranno ad averlo i coordinatori cittadini già individuati ai quali spetterà il compito di:

a) completare, al più presto, la rete organizzativa delle scuole, il primo livello, con una democratica individuazione di tutti i coordinatori d’istituto (anche delle elementari e materne) definendo almeno due punti: 1) unitarietà del progetto pur nella piena autonomia operativa delle singole scuole; 2) individuazione di un gruppo di lavoro che proponga delle linee d’intervento da inserire nel progetto educativo cittadino.

b) convocare, tra Settembre ed Ottobre, le consulte cittadine per l’educazione, secondo livello. Dalle riunioni delle consulte dovranno scaturire: i coordinatori cittadini “definitivi”e la definizione operativa del loro ruolo, i gruppi di lavoro incaricati di preparare il progetto cittadino per l’educazione. Tale progetto dovrà prevedere le attività cittadine o di quartiere da portare avanti, rivolte ai ragazzi o alle famiglie o ad altri, e che abbiano la caratteristica di poter durare nel tempo, individuando i tempi, i modi, le risorse, i ruoli delle singole istituzioni, ecc..

I contenuti dei progetti educativi cittadini sicuramente avranno alcuni elementi comuni:

1) l’esplicazione dei valori fondanti; 2) i settori d’intervento educativo: sport, musica, teatro, ecc con l’individuazione delle associazioni e degli enti che se ne occuperanno: modi, tempi, risorse, ecc.

3) il ruolo delle scuole: i POF e l’autonomia (la rete organizzativa) ; 4) il ruolo delle municipalità 5) la presenza ed il ruolo della Chiesa nelle sue forme organizzate.

Piazza Armerina Maggio 2011

Carmelo Tumino

martedì 24 maggio 2011

PER UN PROGETTO DI COMUNITà EDUCANTE


"Possiamo sperare che l'educazione sia riconosciuta come uno dei segni di questo nostro tempo; che questo nostro tempo-con le sue crisi e le sue emergenze-generi un'attenzione nuova e qualificata alla persona e alla cura per la crescita in umanità. Possiamo sperare che dunque l'educazione passi da emergenza a segno del nostro tempo. Se sapremo spenderci perchè questo avvenga, avremo contribuito anche a esercitare una forma di profezia: quella che sa dire il valore della persona e il senso nuovo del dedicarsi alla sua maturazione". (Paola Bignardi)
Il 18 giugno P.V. tutti gli educatori e gli operatori culturali della diocesi di Piazza Armerina s’incontreranno presso il Liceo Scientifico della città dei “mosaici” per riflettere e confrontarsi sul delicato compito dell'educare oggi. Li guiderà in questa giornata di studio il Prof. Antonio Bellingreri, docente di Pedagogia Generale presso l'Università di Palermo. In questo incontro si vuole riflettere sul compito educativo della comunità e non semplicemente sul ruolo di ogni singolo educatore. In altri termini, ci pare chiaro che a educare non è mai il singolo, ma una comunità. È la "comunità educante" che è chiamata a farsi carico dell'educazione delle nuove generazioni. L’educazione non è mai un'azione solitaria, non predilige gli individualismi. Il processo educativo esige la relazione comunitaria, è all’interno di un contesto relazionale disinteressato, fondato sull’AMORE, che si educa. Non si educa con le parole, ma con i segni significativi dell’essere adulti concreti e testimoni della passione e dell’amore per la VITA ! (clica qui per scaricare il programma)

giovedì 19 maggio 2011

TUTTO A TUTTI!


Questi “TUTTI” desiderano veramente ricevere il “TUTTO”? A volte sembra che sia solo un desiderio di coloro che si occupano di educazione. Sembra, quasi, che coloro che hanno bisogno non vogliono “SAPERE”… non vogliono essere formati. A volte pare che percepiscano l’intervento educativo come un’ingerenza dall’alto, come una violenza sulle loro coscienze e sulle loro menti! La scuola è una nemica del popolo? Oppure, invece è un’amica? Ci chiediamo, com’è percepita dagli studenti e dalle loro famiglie? I docenti come sono percepiti? Sono considerati come educatori preposti a dare il “TUTTO"? Oppure sono considerati dei carcerieri? È facile per docenti e gli educatori che subentri lo scoraggiamento! Se lasciassimo questi giovani in balia di se stessi, cosa succederebbe a loro e alla nostra società? L’interrogativo che mi pongo è sempre lo stesso, perché deve essere così faticoso fare l’insegnante o l’educatore? Perché per gli studenti deve essere così faticoso andare a scuola? Penso che noi educatori e docenti esistiamo perché esistono loro, i nostri amati giovani studenti, sono loro la nostra ragion d’essere. Se non ci fossero la scuola, i docenti e gli educatori, l’uomo diventerebbe sempre più “bestia”, avanzerebbe in lui, in maniera incontrollabile, l’istinto animalesco. I docenti e gli educatori hanno un compito etico e morale fondamentale! Fare in modo che questo primordiale “uomo-animale” diventi “uomo-sociale”, per essere un “UOMO-CIVILE”! Non possiamo desistere da questo compito, anche se loro, i nostri amati studenti, non vogliono, noi dobbiamo continuare a dare “TUTTO A TUTTI”!